Diritto al sociale con Rivoluzione Civile

ingroia fotoMentre prosegue questa pessima campagna elettorale da parte dei principali partiti, in grado solo di lanciarsi pubbliche accuse, di denigrarsi davanti alle telecamere stipulando sottobanco accordi di Governo e fatta solo di false promesse noi di Rivoluzione Civile continuiamo imperterriti a parlare di programmi, di cosa vogliamo fare ed attuare per il benessere dei cittadini che domenica e lunedì andranno alle urne perché è sulla base dei progetti e della prospettiva sociale, politica ed economica che i candidati prospettano che si dovrebbe, per noi, compiere la scelta elettorale.

stato socialeOggi vogliamo parlare della nostra volontà di rilanciare i temi del sociale e del welfare che sono stati ridotti del 75% negli ultimi cinque anni causando le drammatiche proteste dei malati di SLA ed impoverendo ancora di più le fasce più in difficoltà.

In un Paese civile le risorse per il welfare sono un investimento per il futuro e non un costo improduttivo da tagliare. In questi ultimi cinque anni, invece, i governi Berlusconi e Monti hanno praticato uno smantellamento del welfare pubblico senza precedenti, abbandonando al loro destino milioni di cittadini.
Rivoluzione Civile invertirà questa tendenza incivile e lancerà una nuova stagione in difesa dei diritti sociali, quelli scritti nella nostra Costituzione. Per questo abbiamo risposto positivamente agli appelli sul sociale promossi da importanti organizzazioni nazionali, dalla Federazione Italiana Superamento Handicap ai sindacati degli inquilini, dall’Ente nazionale Sordi ai malati Sla.

Riporteremo il sociale al centro dell’agenda politica e le nostre priorità sono:

  1. definire i livelli essenziali di assistenza sociale e un piano nazionale per la non autosufficienza per garantire servizi su tutto il territorio nazionale;
  2. rifinanziare i fondi sul sociale almeno ai livelli del 2008; portare l’Italia nella media europea nel campo delle abitazioni sociali; sospendere gli sfratti;
  3. istituire il reddito minimo garantito per disoccupati e precariamente occupati. I soldi ci sono, basta prenderli da chi ce li ha e ha potuto sempre tenerli nascosti, attraverso una patrimoniale sulle grandi ricchezze e tagliando le spese inutile come quelle per i cacciabombardieri F35 e la Tav in Val di Susa

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Profumo di sinistra

Domenica 16 dicembre a partire dalle 10 all’enoteca comunale di Genzano ci sarà il primo incontro per tutte le realtà politiche e di lotta che vogliono dar vita ad una vera opportunità politica diversa dall’ideologia liberista e mercantilista che ha contraddistinto in questi anni i Governi Berlusconi e Monti ed i partiti che li hanno sostenuti.

Cambiare si puòE’ un punto di partenza importante che rimette al centro non il colloquio con i mercati finanziari ma il popolo, un progetto che vuole riportare i temi della politica nel loro naturale contesto, quello dei cittadini e dei loro problemi. Continua a leggere

Amico di nessuno

Le ultime esternazioni della Merkel sui mercati finanziari che, secondo la cancelliera tedesca, sarebbero “contro il popolo e hanno permesso a pochi di arricchirsi e invece hanno impoverito la maggioranza” potrebbero sembrare, ad una prima lettura, un atto d’accusa verso la speculazione ed un cambiamento di rotta di uno dei maggiori partiti borgheso-capitalisti d’Europa.

Purtroppo non siamo di fronte ad una, seppur tardiva, sconfessione del capitalismo e dei suoi mali da parte di chi, finora, ne ha tessuto le lodi bensì all’ennesima riproposizione della favola liberista di un “mercato amico” in grado di garantire, solo lui, la crescita e la ricchezza nel mondo. Continua a leggere

Le proposte della Federazione della Sinistra

L’instabilità economico-finanziaria dell’Europa si sta ripercuotendo soprattutto nei confronti della popolazione: in questi ultimi due anni abbiamo assistito ad un attacco inesorabile ed interminabile verso tutti i diritti conquistati dalla classe lavoratrice, al reddito delle famiglie, al futuro e alla possibilità occupazionale dei giovani, alla sicurezza e alla tranquillità dei pensionati.

Marino 23 giugno - iniziativa lavoro Continua a leggere

Ripartiamo dai lavoratori

9 giugno 2012Sabato 9 si è svolta l’assemblea in cui la FIOM ha chiamato le forze di centro-sinistra ad esprimersi su quello che può divenintare, con opportune integrazioni, il nucleo del nuovo programma di una sinistra che finalmente faccia valere i suoi valori anti-capitalistici e vicini al mondo dei lavoratori.

  1. Legge sulla rappresentanza sindacale. L’unità sindacale sarebbe una buona cosa,ma quando non c’è – come oggi – i lavoratori debbono avere il diritto di scegliersi il sindacato e soprattutto di votare accordi e contratti che poi loro saranno chiamati a rispettare. Il rischio, altrimenti, è che le aziende si scelgano o si facciano il loro sindacato finto.
  2. Cancellazione dell’art. 8. La «manovra d’agosto» di Berlusconi-Sacconi ha inserito una bomba a tempo nelle relazioni industriali, con questo articolo che consente agli accordi aziendali – firmati magari da sindacati di comodo – di andare «in deroga ai contratti e alle leggi». Anti-costituzionale, ma conservata da Monti.
  3. No a questa riforma del mercato del lavoro. L’art. 18 è stato svuotato completamente, togliendo la possibilità reale del reintegro (al contrario di quanto sostengono sia il Pd che Susanna Camusso). Va ripristinato nella sua forma originaria ed esteso, perché da questo dipende il diritto del singolo lavoratore di poter aprire bocca e di fare il delegato senza timori. Va ridotto drasticamente il lavoro precario; introdurre il principio che a parità di lavoro emansione ci deve essere parità di salario e diritti.
  4. Ammortizzatori sociali. Vanno estesi, non ridotti (come sta facendo il Parlamento); le risorse vanno trovate facendo pagare il contributo anche a quelle categorie economiche che oggi non hanno la cig. A questo si deve aggiungere il Reddito di cittadinanza, un principio europeo che il nostro paese non ha mai reso attivo, che può garantire il diritto allo studio e ridurre il ricatto sul salario. Continua a leggere

Bossi, Berlusconi, Grillo e la politica del populismo

Il populismo è uno dei mali storici del nostro Paese, ad esso si affiancano il qualunquismo e i sentimenti anti-politici: derive pericolose (tutte e tre) che conducono spesso l’elettorato disilluso verso associazioni, movimenti e partiti politici incapaci di dare una prospettiva chiara di governo ma bravi solo a cavalcare l’onda di sentimenti di solito legati strettamente alle contigenze del momento, ad una occultata voglia di illegalità, violenza e razzismo: il tutto mascherato da proclami di stampo sociale e libertario, che si rivelano sempre esili e inconsistenti.
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Il diritto di essere accolti

Il 24 gennaio scorso Beppe Grillo, noto comico e leader del “Movimento cinque stelle”, ha fatto parlare di sé con un discorso pubblico che, tra populismo e semplificazioni, affrontava un tema quanto mai delicato per la vita quotidiana e il futuro di 5 milioni di uomini, donne e bambini residenti in Italia. Ribadiamo il dato statistico: gli stranieri residenti in Italia sono 5 milioni, ovvero l’8% della popolazione totale (stima Caritas e Fondazione Migrantes aggiornata al 01/01/2010).
Umanizziamo il dato, proviamo a riflettere e a restituire rispetto e dignità ad ogni singolo individuo di quei 5 milioni.
La Costituzione Italiana, democratica e repubblicana, dichiara: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (art. 3 – Principi fondamentali) Continua a leggere