Volontà di confronto o critiche opportunistiche?

 

Manifestazione della Lista Comunista per le elezioni europeeDoverosamente rispondiamo al comunicato stampa di Alessandro Corbelli, presidente del movimento Unire la società alla politica, uscito in questi giorni su alcui mezzi di informazione locali viste le critiche che ci muove per come si è concluso il nostro congresso nazionale.

Avremmo sicuramente preferito che Alessandro Corbelli fosse venuto a confrontarsi con le compagne ed i compagni presenti nella Federazione Castelli, Litoranea e Colleferro durante la fase congressuale che si è svolta a novembre se aveva delle questioni politiche che potevano essere oggetto di dibattito: ha avuto come occasione sia i vari congressi a livello dei circoli comunali sia quello di federazione tenutosi a Lanuvio. Continua a leggere

I comunisti e il congresso della Cgil

A gennaio partirà il XVII congresso della Cgil. Il principale sindacato si prepara a discutere del proprio ruolo per il futuro in oltre 60mila luoghi di lavoro.
Al congresso si confronteranno due documenti alternativi. Il documento che ha come prima firmataria la segretaria della Cgil Susanna Camusso, dal titolo Il lavoro decide il futuro, e quello alternativo Il sindacato è un’altra cosa.
Un evento di importanza strategica in cui i comunisti hanno l’opportunità di discutere e promuovere le idee per contrastare il capitalismo.
La delusione tra i lavoratori per quel che la Cgil ha fatto, e soprattutto non ha fatto, in questi anni di crisi è tanta. Troppo spesso si sono limitati a guardare lo scempio che governi e padroni hanno fatto in questi anni. Non una proposta adeguata alla crisi economica, la più profonda dal dopoguerra ad oggi, mai una vera politica di opposizione al massacro sociale.
Con il rilancio dell’unità di vertice con Cisl e Uil, e Confindustria, vedi gli accordi del 28 giugno 2011, quello del 31 maggio 2013, nei quali si apre definitivamente alle deroghe contrattuali e si infligge un nuovo duro colpo alla già provata democrazia nei luoghi di lavoro, il gruppo dirigente della Cgil ha contribuito significativamente al contenimento del conflitto nel paese.
LavoroIl congresso della Cgil dovrebbe essere in primo luogo l’occasione per fare un bilancio di quanto fatto dal gruppo dirigente, e questo bilancio è fallimentare. Non uno dei problemi che la crisi ha prodotto per i lavoratori è stato affrontato in modo adeguato. Il contratto del pubblico impiego era e resta tutt’ora bloccato. La disoccupazione è vertiginosamente salita, in particolare quella femminile e giovanile. La cassa integrazione continua a condannare centinaia di migliaia di lavoratori sul lastrico, le aziende continuano a chiudere.
L’anno scorso il governo Monti ha portato a casa la peggiore riforma pensionistica della storia del paese, ha abolito l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ha drammaticamente peggiorato il sistema degli ammortizzatori sociali, praticamente senza incontrare un minimo di resistenza da parte della Cgil. L’unica cosa che la Cgil è riuscita a fare contro la riforma delle pensioni fu un inutile sciopero di tre ore, frutto della mediazione con Cisl e Uil che proponevano uno sciopero di due ore.
Una delle argomentazioni che molti dirigenti hanno sostenuto per giustificare l’impasse sindacale è che a causa della profonda crisi, la più grave dal dopoguerra, i lavoratori sono più ricattabili e spaventati. Per questo motivo la strategia sindacale non può che essere quella di resistere aspettando tempi migliori, ovvero la tanto sospirata ripresa, attesa ormai come un messia.
Non è la passività dei lavoratori che obbliga i dirigenti sindacali ad assumere posizioni più prudenti, è la mancanza di iniziativa, la disponibilità ai compromessi sempre al ribasso dei dirigenti che demoralizza i lavoratori. Lo sciopero contro la riforma delle pensioni di Monti ne è un esempio lampante. Ma senza andare troppo indietro nel tempo basta guardare come è stato organizzato lo sciopero di metà novembre di Cgil, Cisl e Uil sulla legge di stabilità. Uno sciopero di quattro ore con una piattaforma a dir poco moderata. Non per nulla lo sciopero è stato un fallimento.
Anche quando la Cgil si è opposta ad accordi capestro, non firmandoli, nulla è stato fatto per mettere in piedi vertenze e mobilitazioni alternative. Per giustificare la necessità di far uscire la Cgil dall’isolamento si sono santificati accordi con Confindustria, Cisl e Uil, promuovendo generiche richieste di equità nel ridistribuire la ricchezza prodotta dai lavoratori il cui risultato è stato solo di caricare i lavoratori di più sacrifici, vedi il patto dei produttori firmato con Cisl, Uil e Confindustria durante la festa nazionale del Partito democratico a Genova lo scorso settembre. Partito democratico che egemonizza i vertici della Cgil e che è il principale responsabile della sua deriva a destra.
Con buona pace del Presidente del consiglio e del Presidente della Repubblica, non c’è nessuna ripresa alle porte e ogni giorno i padroni affondano il colpo in modo sempre più arrogante, vedi l’interminabile sequenza di disdette di contratti in modo unilaterale in tutti i settori.
Serve quindi una piattaforma di lotta, cosa che il documento della Camusso evita accuratamente di proporre. La logica della concertazione è finita in un disastro. C’è bisogno di un programma di difesa dei diritti dei lavoratori che metta in discussione le compatibilità imposte dal sistema, attraverso una mobilitazione radicale.
Per tutte queste ragioni diventa decisivo sostenere una posizione nettamente alternativa nel prossimo congresso della Cgil.
L’idea di poter influenzare il gruppo dirigente della Cgil attraverso la presentazione di emendamenti al documento, per altro minimi, è una strategia a perdere che non condizionerà nulla e che getterà nello sconforto i militanti, delegati e lavoratori che giustamente in questi ultimi anni hanno avuto in primo luogo nella Fiom un punto di riferimento con cui tentare di resistere all’offensiva padronale.
Una posizione alternativa è rappresentata dal documento Il sindacato è un’altra cosa. Il confronto nella Cgil inizia con forze contrapposte estremamente sproporzionato. Da un lato il mastodontico apparato della Cgil che godrà dei vantaggi che questo comporta, in termini di agibilità e risorse, dall’altra un documento che dovrà basarsi principalmente sui delegati.
Il nostro partito a livello di federazione, dei circoli presenti al suo interno e le compagne ed i compagni tutti si impegnano nel dare un sostegno attivo al congresso della Cgil al documento alternativo, contrastando la deriva dei vertici della Cgil responsabile in questi anni di essere saliti sul carro dell’unità nazionale e di aver messo la sordina al conflitto sociale.
Rifondazione Comunista

Per una nuova prospettiva comunista

LeninIn questa fase storica, economica e politica di crisi totale il congresso che il nostro partito si appresta a svolgere in questi giorni deve avere lo scopo di restituire, non solo ai compagni e alle compagne ma alla maggior parte dei cittadini che sentono su di loro gli effetti della crisi capitalistica e che pagano ogni giorno l’immobilismo di un Governo incapace di rispondere alle istanze popolari, una prospettiva di società libera finalmente dal giogo capitalista e liberista.

Compito di noi comunisti è saper riallacciare quel rapporto con la cittadinanza che negli anni abbiamo perso ma che oggi è fondamentale recuperare.
Crediamo ancora che una società senza padroni e sfruttati sia possibile, riteniamo che lo Stato debba essere uno strumento dei cittadini, li deve difendere, garantire e rappresentare pienamente.

Da queste premesse, e ripartendo dal nostro territorio, vogliamo con nuova forza rilanciare un progetto per una città diversa in cui speculazione edilizia, discariche e profitto privato vengano sostituiti dalla tutela del territorio, dalla eco-sostenibilità e dalla socializzazione dei beni primari come l’acqua e la salute.

Per questo invitiamo la popolazione a partecipare al congresso di Rifondazione Comunista del circolo “Jago” di Marino che si terrà mercoledì 13 novembre a piazza Manin 8 a partire dalle ore 20:00.

Di seguito i documenti congressuali

Rifondazione Comunista

Ricostruire_la_sinistra
Sinistra_classe_rivoluzione
Per_la_Rifondazione_di_un_Partito_Comunista

Bossi, Berlusconi, Grillo e la politica del populismo

Il populismo è uno dei mali storici del nostro Paese, ad esso si affiancano il qualunquismo e i sentimenti anti-politici: derive pericolose (tutte e tre) che conducono spesso l’elettorato disilluso verso associazioni, movimenti e partiti politici incapaci di dare una prospettiva chiara di governo ma bravi solo a cavalcare l’onda di sentimenti di solito legati strettamente alle contigenze del momento, ad una occultata voglia di illegalità, violenza e razzismo: il tutto mascherato da proclami di stampo sociale e libertario, che si rivelano sempre esili e inconsistenti.
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Resoconto VIII Congresso

Buongiorno compagni e compagne,

domenica 20 novembre si è svolto il Congresso di Rifondazione Comunista a Marino, il dibattito interno si è concentrato sul particolare momento storico-economico che stiamo vivendo a livello locale, nazionale e mondiale.

Abbiamo la certezza e la convinzione compagni che questa crisi, come ormai ripetiamo da mesi come profeti inascoltati, non sia temporanea ma sistemica e che solo una forte risposta della sinistra sociale e socialista, della sinistra che non fa patti con le alte sfere economiche ma con il popolo e la base in sofferenza, della sinistra anti-capitalista e a favore del lavoro può farci superare indenni la crisi e far ripartire la nostra economia.

Usciamo dal congresso con questa convinzione, con la volontà di esserci e di lottare contro l’oppressione della BCE-FMI, con la volontà di recuperare la piazza e con l’entusiasmo di voler riaggregare le persone sotto la bandiera della giustizia sociale.

Un saluto va al compagno Flaviano che in questi anni, come segretario, ha lottato per mantenere il nostro partito attivo, operante sul territorio e incisivo su tutte le battaglie importanti (unità a sinistra, no alla cementificazione, acqua pubblica) e salutiamo facendole i complimenti la nostra nuova compagna segretaria Romana convinti che saprà dare forza al nostro partito e lo slancio per affrontare le innumerevoli sfide che ci attendono.

Congresso Rifondazione Comunista

Ai Compagni e alle Compagne, alla cittadinanza tutta

informiamo che domenica 20 novembre dalle 9,00 si svolgerà il Congresso di Rifondazione Comunista dei  circoli di Marino e Castelgandolfo presso l’associazione “Punto e a capo” in via Antonio Fratti.

Durante il Congresso verranno discussi i tre documenti ed eletti i nuovi segretari del partito per i circoli di Marino e Castelgandolfo.

VIII Congresso – il terzo documento

Concludiamo la nostra carrellata sui documenti pubblicando la sintesi dell’ultimo

“Si ritiene che il PRC debba costruire un modello alternativo al sistema capitalista e che nel lavoro su questa strada si sia molto in ritardo e si stia perdendo la priorità della lotta dei lavoratori contro i padroni. Si ritiene che debba essere affrontato il problema economico, democratico e ambientale. Nella precedente legislatura stare all’interno di un governo che ha fatto lotta di classe in favore dei padroni ha provocato la scomparsa della sinistra di alternativa.

Il terzo documento ritiene che il partito debba essere all’interno del parlamento con lo scopo di far sentire la nostra voce ma non di governare con i padroni. Oggi il PRC non è più né un’avanguardia né una realtà egemonica, al nostro esterno esistono diversi partiti comunisti. Dobbiamo costruire una forte organizzazione con l’unione delle forze comuniste per affrontare la crisi che oggi si presenta come strutturale .

Il terzo documento ritiene necessaria la ricostruzione di un’organizzazione che riunisca la diaspora comunista per affrontare la lotta al capitalismo. Per quanto riguarda il lavoro critica l’appiattimento del PRC sulla CGIL, ritenie che si debbano coinvolgere tutti lavoratori che si battono sui luoghi di lavoro qualsiasi sia la loro collocazione sindacale.”

VIII Congresso – il secondo documento

Riprendiamo il nostro appronfondimento sul Congresso compagne e compagni riportando una sintesi del secondo documento:

“La crisi economica è innanzitutto una crisi di sovrapproduzione del capitalismo a livello mondiale. Nel nostro Paese dal 2008 è in corso una distruzione di aziende e di posti di lavoro.

La crisi non può essere affrontata con gli strumenti finanziari per questo vengono messe in capo ricette che rimettono in discussione i rapporti sociali, produttivi e politici. Ciò chiede che il nostro partito ridefinisca che cosa bisogna fare per rispondere a quel livello della sfida.

Il berlusconismo è in crisi ma vediamo che il governo resiste perchè i settori reazionari non riescono a costruire un’alternativa credibile che persegua le stesse politiche senza Berlusconi e coinvolgendo il PD sulla base della lettera della BCE.

Il PD, in questo momento, con la sua adesione alla lettera della BCE sostiene tutte le politiche sociali del governo Berlusconi. La proposta del fronte democratico aggancerebbe il nostro partito al centrosinistra e ci porterebbe a condividere quelle politiche.Tutto ciò è legato alla necessità di avere di nuovo degli istituzionali, cosa che riteniamo importante ma che non deve essere prioritaria rispetto al nostro ruolo.

Il nostro partito deve diventare quello della difesa del pubblico, delle nazionalizzazioni, il nostro partito deve proporsi come soggetto centrale di una sinistra anticapitalista in alternativa al centrosinistra.

Siamo in una fase che sta vedendo la ripresa del protagonismo del movimento con il raggruppamento dei vari movimenti settoriali attorno alla classe operaia.

L’esperienza della FdS ha mostrato i suoi limiti. Ha tolto al nostro partito alcuni elementi della potestà decisionale impedendoci di poter sviluppare elementi del nostro programma e rappresentando un freno per i quadri del nostro partito impegnato nelle varie lotte del movimento.”

 

VIII Congresso – il primo documento

Compagne e compagni come preannunciato vi riportiamo, in sintesi, i contenuti dei tre documenti che verranno presentati durante il congresso.

Cominciamo con il primo documento:

Il partito ha vissuto diverse fasi difficoltose ma affrontiamo il Congresso a scadenza naturale malgrado la crisi di aggregazione che ci attanaglia. Questa crisi mostra come in questi anni non siamo riusciti a far emergere la nostra linea politica.

Nel documento si è cercato di rispondere sulla necessità del comunismo nel XXI secolo.

La crisi del comunismo non è la sua fine ma un cambiamento in atto del sistema a cui ancora non sono riusciti a dare una risposta.

Il cambiamento del sistema finanziario ha portato all’indifferenza verso la produzione materiale, producendo ricchezza solo attraverso titoli. In tal modo il lavoro oggi è considerato dalle aziende come un passivo.

Come comunisti del XXI secolo abbiamo cercato di affrontare questo problema proponendo l’equa distribuzione della ricchezza cercando di definire questa proposto attraverso la declinazione di una strategia che preveda un processo di democratizzazione della vita quotidiana.

Il nostro progetto non è la difesa della nostra identità ma il tentativo di ricostruire un’alternativa anticapitalista con tutta la diaspora dei soggetti antagonisti che sono disponibili a questo progetto.Dobbiamo lavorare affinchè il lavoro nel nostro Paese riacquisti centralità e valore, operando insieme a tuttele forze sindacali che perseguono lo stesso obiettivo.

Le nostre proposte per la crisi si sviluppano su 4 assi: contrasto alla speculazione finanziaria, redistribuire la ricchezza e salvaguardare i diritti sociali, riqualificare l’ambiente, contrastare la precarietà e valorizzare il lavoro.

La proposta dell’alleanza democratica nasce dall’esigenza di battere la destra ritenendo che questa ed il PD comunque non siano la stessa cosa, pur essendo ben consapevoli che il PD segue un’ottica liberale e ci sono molti punti che ci dividono e ci impediscono di porci in un ottica di partecipazione al governo.

Tuttavia crediamo che i cittadini debbano poter andare a discutere il programma governativo del centrosinistra e determinare delle scelte attraverso la partecipazione. Pur chiedendo a gran forza una legge elettorale proporzionale non ci ritiriamo sull’aventino ma facciamo politica con lo strumento che in questo momento ci è dato e con questo cerchiamo di incidere e produrre politica.Nel corso di questi mesi il Partito ha cercato di realizzare un processo che permettesse di superare le correnti in uno sforzo di costruzione di un unico progetto che si rispecchiasse in un unico documento, purtroppo non ci siamo riusciti.

Ora però il congresso è l’occasione per gli iscritti di esprimere la loro volontà. Oggi la FdS nel modo in cui è costituita ha poco senso, dobbiamo però costruire la possibilità del suo funzionamento come possibilità di sviluppo della sinistra antagonista, mantenendo la nostra autonomia sui punti dove non si riesce a produrre accordo.

VIII Congresso

Compagne e compagni,

siamo giunti al nostro ottavo congresso, un momento importante di confronto, di analisi e di sintesi per il nostro partito che richiede il nostro coinvolgimento diretto per scegliere la nuova strada per il comunismo nei prossimi anni.

Congresso, Rifondazione

Questo congresso non poteva arrivare in un momento più cruciale per la storia non solo del nostro partito ma soprattutto per quella del nostro Paese, dell’Europa e nel mondo. Continua a leggere