
I comunisti e il congresso della Cgil

Gli ennesimi messaggi confortanti che arrivano da gran parte delle istituzioni (Confindustria, BCE, Governo) ricordano le messianiche previsioni che Monti faceva un anno fa e che immancabilmente sono state smentite.
Non comprendiamo come sia possibile continuare a lanciare segnali di “speranza” basati sul semplice rallentamento del crollo del PIL (-1,7% quest’anno, -9% dal 2008) quando la disoccupazione giovanile ha raggiunto tassi drammatici, la produzione industriale è praticamente in continua caduta verticale e i consumi degli italiani sono fermi a causa di tasse ed inflazione. Continua a leggere
Domani da piazza della Repubblica parte la protesta contro il governo borghese del PD e del PDL.
Insieme alla FIOM, a fianco dei lavoratori, per dimostrare non solo che l’Italia ha bisogno di risposte ma che le forze moderate non sono in grado di darle.
Domani manifestiamo per il lavoro ed i lavoratori, per un futuro fatto di diritti, contro la precarietà, la disoccupazione e le leggi repressive e l’austerità diretta sempre e solo verso le classi lavoratrici.
Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia. Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Continua a leggere
Che le reti Rai e Mediaset rispondano a dei precisi padroni (l’attuale governo e Berlusconi) lo abbiamo sempre saputo.
La vera sorpresa é stata scoprire l’inizio di una campagna di oscuramento nei confronti di Rivoluzione Civile ed il suo capolista Ingroia anche da parte di organi di stampa ed associazioni a cui, noi personalmente come comunisti,abbiamo dato sempre largo sostegno.
Squalificante per la sua storia é infatti la campagna “pro SEL” del Manifesto, in nome del solito meno-peggismo e dello spauracchio della vittoria delle destre.
Ci chiediamo perché il manifesto continui a fregiarsi del titolo “quotidiano comunista” se poi nelle parole e nei fatti dà la sua benedizione ad un governo liberale e socialdemocratico.
Ancora più sconcertante il comportamento della CGIL che alla sua iniziativa di venerdì e sabato per discutere la sua “piattaforma lavoro” ha invitato a parlare Bersani e Vendola ma non Ingroia o qualche altro rappresentante di Rivoluzione Civile accampando motivazioni che vanno dall’immaginifico (Ingroia non é mai stato un interlocutore) al non mascherato burocratismo corporativistico (il Prc ha dato il suo appoggio ai cobas).
Evidentemente la segretaria Camusso preferisce parlare di lavoro con chi ha cancellato l’articolo 18 e non pensa di reintrodurlo rispetto a chi ha raccolto un milione di firme per reintegrare questo diritto nella sua completezza.
Appare evidente che la segreteria della CGIL non ritiene che il ruolo di un partito di sinistra sia quello di difendere i lavoratori tutti ma solo quello di tutelare quelli di determinate sigle!
D’altronde la CGIL é anche riuscita a non organizzare un’ora di sciopero generale per opporsi alle riforme votate anche dal PD, scelta che oggi viene ripagata con la candidatura di Epifani ma con la perdita di autonomia del piuttosto grande sindacato italiano che si é palesemente scelto un padrone a cui obbedire.
Se la burocrazia centrale della CGIL ha fatto la sua scelta opportunistica noi crediamo che molti compagni lavoratori non si faranno ammaliare dalle promesse di chi ha sempre esaltato Marchionne e candida membri di Confindustria nelle sue liste: la questione del lavoro non può prescindere,oggi come ieri,dalla lotta di classe;
se il centro sinistra e gli organi centrali della CGIL lo hanno dimenticato i comunisti e Rivoluzione Civile di certo no!
Nell’anniversario in cui venne fondato a Livorno il Partito Comunista d’Italia e si è iniziata quella bellissima storia di lotte, di affermazione dei diritti, di liberazione dalla dittatura nazi-fascista e di democrazia vogliamo, da comunisti iniziare ad approfondire alcuni dei temi del programma di Rivoluzione Civile.
La manifestazione che si sta svolgendo in queste ora in tutta Europa della classe lavoratrice contro le politiche rigoriste non può che riportarci alla mente l’appello di Marx all’unione di tutti i proletari del mondo.
Da questa unione deve risollevarsi la classe lavoratrice che in questi anni ha lasciato mano libera alle politiche liberiste che ne hanno causato il lento declino: oggi che quella classe capitalista viene ad esigere un conto salato che i lavoratori non hanno causato deve tornare ad imporsi la forza di chi è realmente artefice della produzione (e quindi della ricchezza) del mondo. Continua a leggere