L’italia oggi è governata dall’esecutivo Monti-BCE con l’appoggio delle tre principali forze politiche che pur avendo natura e storie diverse si trovano pienamente d’accordo su tematiche oggi centrali come la controriforma del lavoro, l’aumento dell’età pensionabile, l’aumento della pressione fiscale tutto per giustificare il rigore imposto dalla Cancelliera Merkel.
La famosa e tanto sventolata equità ha lasciato il passo a misure che minano la stessa tenuta sociale di un’Italia già seriamente piegata da vent’anni di politiche disastrose dei vari governi Berlusconi.Per arginare una deriva di stampo autolesionista è necessario iniziare a togliere consenso elettorale a quei partiti (l’ormai famoso abc) che sono complici con questi “tecnici” della costruzione della politica economica (repressiva e anti-sociale) di oggi (pareggio di bilancio in costituzione;fiscal compact) per impedire, guardando al futuro, la loro opera di svendita del patrimonio pubblico e il raggiungimento dell’agognato traguardo di una piena derogolarizzazione economica.
Il testimone del governo deve tornare nelle mani di quei partiti, Rifondazione Comunista in testa, che antepongano il sociale al capitale e che possano costruire un nuovo modello di crescita e sviluppo per l’Italia e, soprattutto, per gli italiani: un modello in cui tutti abbiano diritti e nessuno abbia privilegi.
Il voto a sinistra oggi più che mai è consegnare un messaggio forte a chi ci sta trascinando verso la recessione e vuole svendere decenni di lotte e conquiste sociali.
Dobbiamo costruire un nuovo quadro politico con meno ABC e più PRC
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